IL CALCIO ITALIANO NEL MONDO
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CALCIO PER CEREBROLESI
Il Calcio per Cerebrolesi
(calcio a 7-un-lato) è disciplina
paralimpica dal 1984. Analogo al
calcio praticato dalle persone senza
disabilità, vede 7 giocatori in
campo, che possono avere disabilità
differenti. Principalmente le
squadre sono composte da atleti con
lesioni cerebrali.
Regolamento: nelle gare non c'è
fuorigioco e le rimesse laterali
possono essere effettuate con una
sola mano, con la palla che deve
rotolare sul campo e non deve essere
lanciata, come invece avviene nel
calcio per atleti normodotati. Le
partite sono composte da due tempi
da 30 minuti ciascuno, intervallati
da una pausa di 15 minuti. I
giocatori sono divisi in base alle
proprie disabilità. Le classi
esistenti sono:
- C5: Comprende atleti con la
disabilità maggiore, che hanno
difficoltà nella deambulazione, ma
stanno in piedi e calciano il
pallone senza fatica.
- C6: Comprende atleti con problemi
di coordinazione degli arti
superiori, specialmente se in corsa.
- C7: Comprende atleti affetti da
emiplegia.
- C8: Comprende atleti con
disabilità minori.
Le squadre devono obbligatoriamente
schierare in campo almeno un
giocatore di classe C5 o C6 per
tutta la partita e possono schierare
fino a 2 giocatori di classe C8 per
volta.
A livello internazionale il Calcio
per Cerebrolesi è gestito dall'International
Federation of Cerebral Palsy
Football (IFCPF) che organizza le
varie competizioni (Mondiali,
Europei, Under 19, tornei vari).
In Italia la disciplina è stata
riconosciuta dalla FISPES
(Federazione Italiana Sport
Paralimpici e Sperimentali) nel 2013.
La nazionale italiana ha esordito
ufficialmente nell'aprile 2016 nel
torneo di Dublino; l'Italia che non
ha mai preso parte alle Paralimpiadi,
ha conquistato il suo primo trofeo
internazionale nel 2018 alla
Lavanttal Cup in Austria
sconfiggendo le nazionali di
Germania, Austria e Irlanda.
Clicca qui per vedere
il video sulla
Nazionale Italiana Calcio 7 A-Side
Cerebral Palsy Fispes.